Al Qasr è un videomapping, ideato e realizzato da Delisa e oddagency e promosso dall’Assemblea Regionale Siciliana e dalla Fondazione Federico II.
Il videomapping si è tenuto presso il Palazzo Reale di Palermo – Sicilia giovedì 6 e venerdì 7 settembre 2018.
Il Palazzo dei Normanni oggi, anche in seguito al suo inserimento nella world heritage list, è una meta sempre più ambita del turismo internazionale, oltre a mantenere il suo ruolo di sede di uno dei più antichi parlamenti del mondo. Ma nonostante questo, o forse anche per questo, viene avvertito dai palermitani quasi come un corpo estraneo in città, un luogo, appunto, del turismo e della politica ma privo di connessioni reali con l’urbano.
A volte, come racconta Orazio Cancila, è addirittura visto con avversione dagli abitanti del capoluogo, spesso (anche nel recente passato) esclusi dai più importanti ruoli istituzionali e dai gangli del potere e dell’amministrazione regionale. Per questo è stata senz’altro meritoria l’iniziativa congiunta della Fondazione Federico II e della Presidenza dell’Assemblea Regionale per riavvicinare Palermo al suo palazzo, a cominciare dal culto di Rosalia patrona e dalla riapertura del grande portone del prospetto rinascimentale, quello che guarda, appunto, al centro cittadino.
In questo solco si inserisce al Qasr videomapping di grandi dimensioni che abbraccia l’intero prospetto rinascimentale e che lega la storia del palazzo a quella della Santa e con essa di tutta la città. Il mapping ricostruisce infatti le vicende che hanno riguardato il palazzo, dalla fondazione del castrum punico/romano al Qasr arabo. Si concentra inoltre in particolar modo sul periodo normanno, come esempio di buon governo e in connessione con la vita di Rosalia.
L’ergersi delle quattro maestose torri, il comporsi degli splendenti mosaici della Cappella Palatina, la crescita dei rigogliosi giardini oltre a costituire un effetto scenografico di grande impatto sugli spettatori hanno anche un valore altamente simbolico perché messi in relazione con la presenza della giovane Rosalia che torna ad abitare, simboleggiata da una rosa, gli spazi del castello.
Dopo i fasti normanni verrà il momento dell’abbandono e della decadenza, collegato, nella ricostruzione scenica, alla vita di Rosalia e alla sua scelta di abbandonare l’edificio. Anche questo momento è altamente scenografico, con scene di crolli e devastazioni, ma anche simbolico nel ribadire come la fortuna del palazzo sia indissolubilmente legata al suo rapporto con la Santa e la città.
Alla decadenza dell’edificio viene associata quella della città afflitta dalla peste, simboleggiata dal cavaliere scheletrico protagonista del Trionfo dellla Morte, confermando la reciprocità del rapporto fra il palazzo e Palermo e come il benessere di uno sia connesso a quello dell’altra.
Quando tutto sembra perduto, però, la Santa (“Eris in peste patrona”, come da titolo della mostra ospitata ) ritorna nel palazzo dalla montagna (Monte Pellegrino) in cui era confinata, e quindi a Palermo, sconfiggendo la peste e ridando lustro all’edificio. Il prospetto rinascimentale si compone quindi sotto gli occhi degli astanti in tutta la sua imponenza, abbellendosi, in un tripudio di luci, suoni e colori (una sostanziale masculiata), di un composito apparato effimero.
Ovvio in un parallelo con il presente, con il riavvicinamento fra monumento, finalmente pronto ad accogliere i suoi figli, e città.
Videomaker: Dario Vancardo
Fotografie: Paolo Castronovo